Fondo Nuove Competenze 2024: Un'Opportunità per le Aziende e i Lavoratori
Fondo Nuove Competenze 2024: Un'Opportunità per le Aziende e i Lavoratori
Il Fondo Nuove Competenze (FNC) è uno strumento fondamentale previsto dalla normativa italiana che supporta le imprese e i lavoratori nella transizione verso nuovi modelli economici e produttivi, attraverso percorsi formativi dedicati. Nel 2024, il Fondo Nuove Competenze si conferma come una delle principali misure di sostegno alle aziende che desiderano investire nelle competenze del proprio capitale umano, promuovendo una maggiore competitività e un adattamento alle sfide della digitalizzazione e della sostenibilità.
Cos'è il Fondo Nuove Competenze?
Il Fondo Nuove Competenze è stato introdotto dal Decreto-Legge 34/2020 e successivamente potenziato da interventi normativi e legislativi. Esso ha lo scopo di finanziare progetti formativi destinati ai lavoratori delle imprese, con l'obiettivo di supportare la loro crescita professionale e prepararle al cambiamento delle tecnologie e dei processi aziendali.
Nel 2024, il Fondo Nuove Competenze ha ricevuto un forte impulso, con una dotazione finanziaria di 731 milioni di euro, che include risorse destinate a favorire la transizione verso un’economia digitale e verde, per il miglioramento delle competenze dei lavoratori. L'allocazione delle risorse prevede una particolare attenzione ai settori più colpiti dai cambiamenti economici, come la transizione ecologica e digitale.
Come Funziona il Fondo Nuove Competenze nel 2024?
Le aziende possono beneficiare del Fondo Nuove Competenze attraverso la presentazione di progetti formativi che coinvolgano i propri dipendenti. Questi progetti devono essere finalizzati all'acquisizione di competenze che siano utili per la realizzazione di nuovi modelli produttivi, in linea con le esigenze di innovazione e sostenibilità.
Le risorse vengono erogate alle aziende per coprire i costi legati ai percorsi formativi e ai contributi previdenziali e assistenziali dei lavoratori coinvolti nelle attività di formazione. Inoltre, il Fondo prevede anche la possibilità di recuperare le ore di lavoro dedicate alla formazione, attraverso una parziale compensazione dei costi sostenuti.
Il FNC 2024 è pensato per agevolare soprattutto le imprese che operano in settori strategici, come quello tecnologico, digitale e ambientale, e quelle che hanno bisogno di un adattamento strutturale delle competenze dei propri dipendenti, in modo da rispondere alle sfide legate alla transizione verde e digitale.
Chi Può Beneficiare del Fondo Nuove Competenze?
Possono accedere al Fondo Nuove Competenze tutte le aziende, di qualsiasi dimensione e settore, che desiderano investire nella formazione dei propri lavoratori. In particolare, sono previsti incentivi per le imprese che operano in ambiti legati alla sostenibilità e alla digitalizzazione, due delle priorità della strategia economica europea e nazionale.
Inoltre, il fondo è destinato anche ai lavoratori che, pur mantenendo il loro posto di lavoro, sono chiamati a percorsi di riqualificazione professionale o ad aggiornamenti specifici per rispondere a nuove esigenze produttive.
Come Presentare la Domanda?
Le aziende interessate devono presentare la domanda di accesso al Fondo Nuove Competenze attraverso una piattaforma online dedicata, gestita dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il processo di adesione prevede la presentazione di un progetto formativo, che deve contenere le informazioni relative alle competenze da sviluppare, alla durata del percorso, agli obiettivi formativi e al numero di lavoratori coinvolti.
Una volta approvato il progetto, l'azienda potrà avviare le attività formative e richiedere il rimborso dei costi sostenuti per la formazione, compresi i contributi previdenziali e assistenziali.
I Vantaggi per le Aziende
Il Fondo Nuove Competenze 2024 offre numerosi vantaggi per le aziende che decidono di investire nella formazione del personale:
Il Fondo Nuove Competenze 2024 rappresenta un’opportunità unica per le aziende italiane di sviluppare il proprio capitale umano, adattarsi alle sfide della digitalizzazione e della sostenibilità, e affrontare con successo la transizione economica in corso. Grazie alla sua dotazione finanziaria e alle condizioni favorevoli, il FNC è uno strumento prezioso per migliorare le competenze dei lavoratori e garantire alle imprese un futuro competitivo e sostenibile.
Se sei un'azienda e desideri maggiori informazioni o vuoi scoprire come beneficiare del Fondo Nuove Competenze, non esitare a contattarci per una consulenza personalizzata. Il futuro delle competenze è qui, e noi siamo pronti a supportarti in questo importante passo verso l'innovazione.
A seguito dell'entrata in vigore del Decreto-Legge 9 agosto 2024, n. 113 (convertito con la Legge 7 ottobre 2024, n. 143), è stata introdotta un'indennità una tantum di 100 euro destinata ai lavoratori dipendenti che soddisfano specifici requisiti reddituali e familiari. Ulteriori modifiche sono state apportate con il D.L. 3294147351, che ha ridefinito i seguenti aspetti:
Requisito “familiare”: ora è sufficiente avere almeno un figlio fiscalmente a carico.
Esclusione: l’indennità non è concessa se anche l'altro coniuge o convivente ne beneficia. È previsto un solo bonus per nucleo familiare.
Quando e come viene erogata l'indennità?
L'indennità viene riconosciuta in due modalità principali:
Direttamente in busta paga, in occasione della tredicesima mensilità del 2024.
In sede di dichiarazione dei redditi 2025 (anno d'imposta 2024), qualora non sia stata già percepita tramite il datore di lavoro.
Caratteristiche principali dell'indennità
Importo: 100 euro.
Modalità di erogazione: il datore di lavoro anticipa l'indennità e la recupera tramite compensazione (ex art. 17 del DLgs. 3294147351.
Non soggetta a tassazione: l'importo dell'indennità non concorre alla formazione del reddito del lavoratore e non è soggetta a contributi.
Rideterminazione: l'importo può essere rideterminato in fase di dichiarazione dei redditi, e potrebbe essere restituito qualora non risultasse spettante.
Requisiti per ottenere l'indennità
I requisiti reddituali prevedono un Reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, includendo eventuali redditi esenti o agevolati.
Un'IRPEF lorda 2024, calcolata sui redditi di lavoro dipendente, superiore alla detrazione spettante ai sensi dell’art. 13, co. 1, del TUIR.
I Requisiti familiari prevedono almeno un figlio fiscalmente a carico, anche in caso di figli nati fuori dal matrimonio, adottivi o affidati. il DL 3294147351 ha soppresso il riferimento al possesso di un coniuge a carico, permanendo il solo requisito di avere un figlio a carico.
Alternativamente, essere genitori soli con almeno un figlio fiscalmente a carico, in specifiche situazioni (ad esempio, quando l'altro genitore è assente o non ha riconosciuto il figlio).
Il dipendente deve attestare al datore di lavoro di possedere i requisiti necessari, indicando il codice fiscale del coniuge/convivente e dei figli.
Ambito di applicazione e particolarità
L'indennità è prevista esclusivamente per l'anno 2024 e si inquadra in un contesto di transizione verso l'applicazione dell'imposta sostitutiva sulla tredicesima (art. 5 co. 1 lett. a) n. 2.4 della Legge 3294147351.
Il nuovo co. 2-bis, introdotto dal DL 167, prevede che l'indennità non spetta al lavoratore coniugato o convivente il cui coniuge (non legalmente ed effettivamente separato) o il convivente beneficino, anch’essi, dell’indennità. per cui vale la regola 1 solo bonus per nucleo familiare.
Anche se il datore di lavoro non dovesse erogare l'indennità, il lavoratore può richiederla in fase di dichiarazione dei redditi 2025, in quanto il diritto non viene meno.
Critiche e punti di riflessione
Una delle principali criticità riguarda la complessità del meccanismo di recupero dell'indennità. Spesso i datori di lavoro devono affrontare oneri amministrativi significativi per verificare i requisiti e gestire la compensazione. Inoltre, l'obbligo di restituzione da parte del lavoratore qualora l'indennità non fosse spettante potrebbe creare disagi e incomprensioni.
Alcuni sindacati hanno anche evidenziato che l'importo di 100 euro, sebbene esente da imposizione, rappresenta una misura insufficiente rispetto all'aumento del costo della vita. Inoltre, la necessità di soddisfare requisiti così stringenti esclude molte famiglie che, pur avendo difficoltà economiche, non rientrano nei parametri stabiliti dalla norma.
La Patente a Crediti nei Cantieri
Dal 1° ottobre 2024, entrerà in vigore la patente a crediti per tutte le imprese del settore edile e i lavoratori autonomi attivi nei cantieri temporanei o mobili, come previsto dall'art. 27 del D.Lgs. 3294147351, modificato dalla L.3294147351. Questo strumento mira a promuovere la sicurezza sul lavoro, incentivando le aziende che rispettano le normative e investono in misure di prevenzione.
Funzionamento della Patente a Crediti
Il sistema a crediti prevede che ogni impresa riceva un punteggio iniziale di 30 crediti, che può aumentare fino a 100 punti attraverso:
La soglia operativa minima è di 15 crediti. Se il punteggio scende sotto tale soglia, l’impresa non può operare fino al reintegro dei crediti, che può avvenire mediante investimenti in sicurezza e attività formative.
Requisiti per Ottenere la Patente
Per ottenere la patente, le imprese devono autocertificare la conformità a diversi requisiti, tra cui:
Decurtazione e Reintegro dei Crediti
Sanzioni
Le sanzioni per chi consente l’accesso ai cantieri senza patente o con meno di 15 crediti sono severe: si rischia una multa pari al 10% del valore dei lavori, con un minimo di 6.000 euro.
Esclusioni
La patente non si applica a:
Un Carico Burocratico Gravoso per le Piccole Imprese
Sebbene il nuovo sistema sia pensato per migliorare la sicurezza nei cantieri, si teme che possa rappresentare un ulteriore peso burocratico, soprattutto per le piccole e medie imprese. L’obbligo di ottenere certificazioni, gestire autocertificazioni e monitorare continuamente i propri crediti aggiunge un ulteriore livello di complessità amministrativa a un settore già ampiamente regolamentato. Per le realtà più piccole, che spesso mancano di risorse e competenze interne, questo potrebbe tradursi in un ostacolo difficile da superare, rendendo più oneroso il rispetto delle nuove disposizioni.
Pochi Controlli e Interventi ex Post
Un altro limite evidente di questo sistema è rappresentato dalla scarsità dei controlli. Sebbene la perdita di crediti sia prevista per chi non rispetta le normative, i controlli sono spesso insufficienti e intervengono ex post, ovvero solo dopo che si sono verificati problemi o incidenti. La mancanza di controlli preventivi efficaci mina la reale applicabilità del sistema, che rischia di diventare solo un meccanismo formale di gestione dei punteggi, senza un effettivo miglioramento della sicurezza nei cantieri. In assenza di un’adeguata vigilanza, il sistema potrebbe lasciare irrisolte molte delle criticità del settore.
Sanzioni Severe, ma Effettività Limitata
Le sanzioni previste dal sistema sono decisamente pesanti, ma senza controlli regolari e preventivi rischiano di colpire solo i casi più gravi. Questo riduce l’efficacia deterrente delle normative e lascia molte aziende senza una vera supervisione continua. Piuttosto che promuovere un cambiamento culturale nella gestione della sicurezza, si rischia di creare un contesto dove le imprese cercano semplicemente di evitare sanzioni formali, senza un reale miglioramento delle condizioni lavorative.
Conclusioni
L’introduzione della patente a crediti rappresenta un’iniziativa ambiziosa per migliorare la sicurezza nel settore edile, ma presenta diverse criticità. Da un lato, aumenta il carico burocratico per le piccole imprese, che potrebbero non avere le risorse per conformarsi facilmente. Dall'altro, il problema della scarsità di controlli preventivi rimane irrisolto. Senza un sistema di sorveglianza più efficace, la patente rischia di trasformarsi in un ennesimo obbligo formale, senza affrontare il problema alla radice: una reale supervisione della sicurezza nei cantieri.
Per rendere operativa la patente a crediti si attende , l'Attivazione sul portale dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro della procedura on line per la richiesta della patente visto che in data 20 settembre 2024,è stato Pubblicato in G.U. il decreto del n. 132 ad opera del MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI.
Datori di Lavoro Domestico:
Novità Fiscali e Esonero Contributivo 2024
Il 2024 porta con sé importanti novità per chi assume colf e badanti, rendendo più conveniente la regolarizzazione dei rapporti di lavoro domestico.
Una delle principali novità è il Bonus Badanti, un'iniziativa volta a incentivare l'assunzione regolare di badanti attraverso uno sgravio contributivo molto interessante.
Il Bonus Badanti offre ai datori di lavoro domestico uno sgravio contributivo del 100% per un periodo massimo di 24 mesi, con un risparmio che può arrivare fino a 3.000 euro all'anno. Questo esonero è destinato a chi assume badanti a tempo indeterminato o trasforma un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato, con l'obiettivo di assistere anziani di almeno 80 anni che già ricevono l'indennità di accompagnamento.
Per poter beneficiare di questo incentivo, è necessario che il datore di lavoro domestico rispetti alcune condizioni specifiche. Il valore ISEE per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria non deve superare i 6.000 euro. Inoltre, non deve esserci stata una cessazione del rapporto di lavoro con lo stesso lavoratore nei sei mesi precedenti, e l'assunzione non può riguardare parenti o affini, salvo eccezioni particolari.
Attualmente, il Bonus Badanti è stato introdotto dalla legge di conversione del decreto PNRR, ma la sua attivazione è in attesa della definizione della decorrenza da parte dell'INPS.
Oltre al Bonus Badanti, i datori di lavoro domestico possono beneficiare di un'altra importante agevolazione: la deduzione dal reddito complessivo dei contributi previdenziali e assistenziali pagati per i lavoratori domestici.
Questa deduzione consente di ridurre il reddito complessivo dichiarato, permettendo di dedurre fino a 1.549,37 euro all'anno per i contributi versati. La deduzione si applica ai contributi effettivamente pagati, seguendo il principio di cassa, e include anche i contributi versati tramite il "libretto famiglia".
Per coloro che impiegano addetti all'assistenza di persone non autosufficienti, è possibile detrarre il 19% delle spese sostenute, fino a un massimo di 2.100 euro l'anno. Questa detrazione è valida se il reddito complessivo non supera i 3294147351 euro, offrendo un ulteriore vantaggio fiscale significativo
Le nuove agevolazioni introdotte nel 2024 rappresentano un'opportunità unica per i datori di lavoro domestico. Regolarizzare i rapporti di lavoro non è mai stato così vantaggioso. Se stai pensando di assumere una colf o una badante, questo è il momento giusto per approfittare degli incentivi disponibili.
La Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 3294147351 ha introdotto significative modifiche all'indennità di congedo parentale relativa ad un secondo mese, sul totale dei 6 previsti entro il 6° anno di vita del bambino.
Aumento dell'Indennità per Congedo Parentale
Una delle principali innovazioni riguarda l'incremento dell'importo dell'indennità spettante ai genitori che fruiscono del congedo parentale.
La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito che l'indennità passi
Per poter usufruire dell'indennità maggiorata, i genitori devono essere lavoratori dipendenti e aver terminato il congedo di maternità o paternità obbligatorio successivamente al 31 dicembre 2023. È inoltre richiesto che il bambino abbia un'età massima di sei anni.
La Legge di Bilancio per il 2024 ha aumentato significativamente l'importo dei fringe benefit esenti dal reddito tassabile dei dipendenti:
Fino a €1.000 per tutti i lavoratori dipendenti.
Fino a €2.000 per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico.
I fringe benefit rappresentano vantaggi aggiuntivi che i dipendenti possono ricevere dal datore di lavoro, come buoni pasto o auto aziendali, e sono erogati in aggiunta alla retribuzione ordinaria per migliorare il benessere del lavoratore. Tuttavia, non c'è un obbligo da parte dell'azienda di fornirli.
Dal punto di vista fiscale, l'articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) stabilisce che il valore dei fringe benefit non concorre alla formazione del reddito del lavoratore se il valore complessivo non supera una certa soglia, attualmente fissata a €258,23 per il periodo d’imposta. Tuttavia, se questa soglia viene superata, l'intero importo diventa soggetto a tassazione ordinaria.
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto importanti novità anche riguardo ai beni oggetto di fringe benefit e ha esteso le spese rimborsabili. Ora, oltre alle spese sostenute per utenze domestiche come acqua, luce e gas, rientrano anche le spese sostenute per canoni di locazione e interessi di mutuo. Queste spese devono essere riconducibili all’immobile adibito ad abitazione principale del beneficiario.
Relativamente alle utenze, le stesse devono essere riferite a:
Utenze relative agli immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente o dal coniuge o dai familiari del dipendente, a condizione che ne sostengano effettivamente le spese.
Utenze per uso domestico, incluse quelle intestate al condominio e ripartite fra i condomini per la quota a loro carico. Rientrano quindi anche le spese condominiali sostenute per il riscaldamento o l’acqua ad uso domestico.
Utenze per uso domestico che, pur essendo intestate al locatore, vengono riaddebitate all’inquilino. Le utenze risultanti da fatture datate 2024 devono riguardare consumi effettuati nel 2024 e essere pagate/rimborsate dal datore di lavoro entro il 12 gennaio 2025.
I lavoratori che desiderano beneficiare dell'agevolazione devono presentare al datore di lavoro un'apposita autocertificazione nella quale attestare di avere uno o più figli fiscalmente a carico, indicando anche i rispettivi codici fiscali.
I datori di lavoro devono conservare la documentazione comprovante le spese sostenute dai dipendenti. L'importo dei fringe benefit deve essere corrisposto entro il 12 gennaio 2025 per essere esente da tasse e contributi.
La legge di Bilancio 2024, ha previsto un abbattimento completo dei contributi per le lavoratrici madri con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato nel limite massimo annuo di 3.000 euro.
Tutte le lavoratrici madri, dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati (anche non imprenditori), inclusi quelli nel settore agricolo, possono accedere all'esonero contributivo.
L'esonero è applicabile anche ai rapporti di apprendistato e a quelli convertiti da tempo determinato a tempo indeterminato. Restano Esclusi i rapporti di lavoro domestico.
L'esonero si applica per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 per le madri di tre o più figli, l'esonero dura fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo.
Per le madri di due figli, l'esonero è valido fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo. L'esonero si applica anche alle adozioni e affidamenti.
L'esonero contributivo è del 100% della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice.
La misura è nel limite massimo di 3.000 euro annui, riparametrato su base mensile 250 euro (€ 3.000/12).
Le soglie massime sono valide anche per i rapporti di lavoro part-time, senza necessità di riparametrazione.
L'esonero cessa alla data del 31 dicembre 2026 o nel mese di compimento dell'età richiesta per i figli, a seconda di quale evento si verifichi prima. Nel caso dell'esonero per madri di due figli, cessa alla data del 31 dicembre 2024 o nel mese di compimento del decimo anno del figlio più piccolo, a seconda di quale evento si verifichi prima.
Alternatività con l'Esonero IVS: L'esonero contributivo è strutturalmente alternativo all'esonero sulla quota IVS a carico del lavoratore previsto dall'articolo 1, comma 15, della legge di Bilancio 2024.
Se sussistono i presupposti per entrambe le misure, si applica solo una delle due in modo alternativo. Dopo la fruizione di una delle due misure di esonero, si può ricorrere, nel mese successivo, all'altro esonero se sussistono i requisiti.
Domanda
Lavoratrici pubbliche e private con contratto a tempo indeterminato possono comunicare al datore di lavoro l'intenzione di usufruire dell'esonero, indicando il numero e i codici fiscali di due o tre figli.
Al fine di sostenere l’occupazione dei giovani NEET , il decreto legge n°48 del 4 maggio 2023, ha introdotto un importante incentivo alle assunzioni, a partire dal 1° giugno 2023.
Ecco Le caratteristiche principali:
L’incentivo è rivolto alle aziende che procedono a nuove assunzioni di giovani effettuate dal 01/06/2023 al 31/12/2023.
L'incentivo è pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile con un durata 12 mesi.
Nel caso di cumulo con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa l’incentivo è riconosciuto nella misura del 20% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.
Il beneficio è cumulabile con l’incentivo triennale per i giovani under 36 ma in questo caso si riduce al 20%.
L’incentivo si applica anche alle assunzioni effettuate a scopo di somministrazione e al contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere. Restano esclusi i rapporti di lavoro domestico.
L'incentivo spetta qualora ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni:
La domanda per la fruizione dell’incentivo deve essere trasmessa telematicamente all’Inps, che provvede entro 5 giorni a fornire un’effettiva disponibilità delle risorse per l’accesso all’incentivo.
Una volta verificata l’effettiva disponibilità delle risorse “prenotate”, al richiedente è assegnato un termine perentorio di 7 giorni per provvedere alla stipula del contratto di lavoro che dà titolo all’incentivo e comunicarlo a sua volta all’Inps.
Si tratta di termini perentori decorsi i quali il richiedente decade dalla riserva di somme operata in suo favore, che vengono conseguentemente rimesse a disposizione di ulteriori potenziali beneficiari.
La copertura finanziaria destinata per tale incentivo è pari ad 80 milioni per l’anno 2023. Le domande possono essere presentate dal 1° giugno 2023 fino al 31 dicembre 2023.
Le richieste di incentivo saranno evase dall’Inps secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande
e fino ad esaurimento fondi.
NASpI ANCHE CON dimissioni DEL PADRE
INPS circolare n. 32/2023
Con la circolare 32/2023, l’INPS fornisce le istruzioni amministrative in materia di accesso alla prestazione di disoccupazione NASpI a seguito di dimissioni del lavoratore padre che ha fruito del congedo di paternità obbligatorio e del congedo di paternità alternativo dal 13 agosto 2022 (data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 105/2022).
PART TIME FITTIZIO- SENTENZA DELLA CASSAZIONE
La IV° Sezione penale della Cassazione con la sentenza 3294147351 del 24 giugno.
ha stabilito un principio innovativo prevedendo che sussiste l’ipotesi di reato di sfruttamento del lavoro nel caso di impiego a tempo pieno di lavoratori assunti formalmente a part time e retribuiti come tali.
Per la Cassazione si tratta di un reato istantaneo con effetti permanenti, il cui perfezionamento si realizza anche attraverso l’impiego o l’utilizzazione della manodopera in condizioni di sfruttamento e approfittando dello stato di bisogno, restando irrilevante il momento in cui si sia instaurato il rapporto di lavoro.
La Corte di Cassazione precisa che, ai fini del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, lo stato di bisogno non va inteso come uno stato di necessità tale da annientare in modo assoluto qualunque libertà di scelta, ma come una situazione di grave difficoltà, anche temporanea, in grado di limitare la volontà della vittima e da indurla ad accettare condizioni particolarmente svantaggiose.
Decreto flussi - nuove procedura per il rilascio del Nullaosta
Il decreto legge 21 giugno 2022 n. 73 (c.d. decreto Semplificazioni fiscali) dispone percorsi di semplificazione per l’ingresso in Italia conseguente a motivi di lavoro di personale extracomunitario, disponendo che
le verifiche per la concessione del nullaosta al lavoro
subordinato di personale extra UE
sono rimesse:
- ai professionisti di cui all'art. 1 della L. n. 3294147351 e cioè a coloro che siano iscritti nell'albo dei
consulenti del lavoro
nonché a coloro che siano iscritti negli albi degli avvocati o dei dottori commercialisti ed esperti contabili;
- alle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ai quali il datore di lavoro aderisce o conferisce mandato.
L’Ispettorato nazionale del Lavoro INL ha emanato la nota n. 3820/2022 con la quale informa che le verifiche di congruità - capacità patrimoniale, equilibrio economico-finanziario, fatturato, numero dei dipendenti, ivi compresi quelli già richiesti ai sensi del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e tipo di attività svolta dall'impresa -spettano ai professionisti di cui all’art. 1 della L. n. 3294147351 e alle organizzazioni datoriali.
Inoltre , ai fini di una maggior consapevolezza di giudizio, il professionista e l’organizzazione datoriale devono altresì acquisire il Documento unico di regolarità contributiva (DURC);
In caso di esito positivo delle verifiche è rilasciata apposita asseverazione che il datore di lavoro produce unitamente alla richiesta di assunzione del lavoratore straniero. L’Ispettorato ha, quindi, fornito ulteriori
L’asseverazione, sotto la responsabilità anche penale del dichiarante, dovrà dar evidenza di tutta la documentazione verificata ed essere dettagliatamente argomentata. Il professionista e l’organizzazione che rilasciano l’asseverazione sono comunque tenuti, al fine di semplificare eventuali accertamenti, a conservare la relativa documentazione per un periodo non inferiore a 5 anni.
L’art. 44, comma 5, del D.L. n. 3294147351, la presentazione dell’asseverazione è esclusa “con riferimento alle istanze presentate dalle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale che hanno sottoscritto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali un apposito protocollo di intesa con il quale si impegnano a garantire il rispetto, da parte dei propri associati, dei requisiti di cui al comma 1”.
INDENNITA’ 200 € “UNA TANTUM” - Decreto-legge n. 50 del 2022
Il “Decreto Aiuti” ha previsto un’indennità una tantum di 200€ per diverse categorie di soggetti. L’indennità non concorre alla formazione del reddito (ai sensi del D.P.R. n. 3294147351.
Ciascun soggetto avente diritto può ricevere l’indennità soltanto una volta.
Di seguito sono descritti i requisiti e la modalità di erogazione per ciascuna categoria di soggetti aventi diritto.
- L’indennità viene erogata in via automatica sulla busta paga di luglio 2022
avendo i seguenti requisiti :
-L’indennità non è automatica e viene riconosciuta soltanto previa presentazione domanda all’INPS.
Tra i requisiti richiesti è necessario avere almeno un contratto in essere alla data del 18 maggio 2022.
L’indennità viene erogata in via automatica direttamente dall’INPS
Basta aver percepito la Naspi o la Dis-coll nella mensilità di Giugno 2022
L’indennità viene erogata in via automatica direttamente dall’INPS con la mensilità di Luglio 2022. Nessun componente del nucleo deve aver già beneficiato dell’indennità una tantum di 200€
L'indennità di’ 200 € “UNA TANTUM” prevista dal Decreto-legge n. 50 del 2022 riguarda inoltre pensionati, stagionali, intermittenti , co co co e autonomi occasionali.
Tirocini extra curriculari - novità legge di bilancio 2022
La Legge di Bilancio 2022 prevede dal 1° gennaio 2022:
Lavoro autonomo occasionale nuovi obblighi di comunicazione
A seguito della conversione in legge del c.d. Decreto Fiscale (D.L. n. 3294147351 è stato introdotto nel nostro ordinamento un nuovo obbligo di comunicazione per l’impiego dei lavoratori autonomi occasionali decorrente dal 21 dicembre 2021.
In particolare, la disciplina prevede che, allo scopo di monitorare e contrastare forme elusive nell’utilizzo di tale tipologia contrattuale, l’avvio dell’attività dei prestatori di lavoro autonomo occasionale ex art. 2222, Codice Civile, deve essere oggetto di una preventiva comunicazione all’Ispettorato del lavoro territorialmente competente, da parte del committente.
Le nuove indicazioni per effettuare la comunicazione prevedono la nuova applicazione predisposta dal Ministero del lavoro e operativa dal 28 marzo 2022.
Fino al 30 aprile 2022 sarà comunque possibile continuare ad effettuare la comunicazione anche a mezzo e-mail, secondo le modalità illustrate nella nota 29/2022. A decorrere dal 1° maggio 2022, l’unico canale valido per assolvere all’obbligo comunicativo sarà quello telematico.
Con nota n.881 del 22 aprile 2022, l’Ispettorato Nazionale del lavoro interviene nuovamente sulle comunicazioni preventive per i lavoratori autonomi occasionali, attenzionando
il caso di malfunzionamento del sistema o in altre ipotesi connesse ad oggettive difficoltà del committente e ha ritenuto opportuno
mantenere attiva la possibilità di trasmettere le comunicazioni con le caselle di posta elettronica.
L’Ispettorato al fine di monitorare le trasmissioni a mezzo e_mail potrà procedere con
controlli prioritari, anche a campione.
La comunicazione dovrà avere requisiti minimi, senza i quali la stessa verrà considerata omessa:
• dati del committente e del prestatore nel modulo è previsto l'indicazione dati del documento d'identità
• Luogo della prestazione;
• Descrizione dell’attività;
• Ammontare stimato del compenso;
• data di inizio della prestazione e presumibile durata.
Con riguardo al “termine entro il quale sarà conclusa l’opera o il servizio”, il modello permette di scegliere tre distinte ipotesi:
La violazione degli obblighi di comunicazione comporta l’irrogazione di una sanzione amministrativa da euro 500 ad euro 2.500 in relazione a ciascun lavoratore autonomo occasionale per cui è stata omessa o ritardata la comunicazione..
LEGGE DI BILANCIO 2022 -Misure per il lavoro
La manovra prevede che l’esonero contributivo oggi previsto, anche nel 2022, per le stabilizzazioni dei giovani under36 sia riconosciuto alle imprese che assumono a tempo indeterminato lavoratori, a prescindere da limiti di età, di aziende per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione delle crisi aziendali presso la struttura per la crisi d’impresa. L’esonero consiste nell’azzeramento (sgravio del 100%) dei contributi per 36 mesi (3 anni), entro un limite di 6mila euro annui.
Si “sconta” l’apprendistato formativo nelle PMI. Per tutto il 2022, per i contratti di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, stipulati nell’anno 2022, è riconosciuto ai datori di lavoro, che occupano alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove, uno sgravio contributivo del 100 per cento con riferimento alla contribuzione dovuta, per i periodi contributivi.
In via sperimentale, per l’anno 2022, è riconosciuto, nella misura del cinquanta per cento, l’esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data del predetto rientro. Resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche
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